Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Roberto Abutzu, il 3/10/2023, ha scritto: Credo tu abbia assolutamente ragione. A volte sbaglio io a descriver cose troppo avanzate. Forse perch¨¦ il barr¨¦ ¨¨ stata una delle prime cose che mi hanno insegnato. Alberto: Ciao Roberto, degli accordi non so praticamente nulla, ma cercando di capire la tua mail ti direi: non partire dalla generalizzazione, che ¨¨ dove vuoi arrivare. Facendo cos¨¬, per te che ne sai la spiegazione risulta chiara, ma chi sta cercando di capire perde il filo. Descrivi per bene l'accordo di la maggiore, quali le corde e dove le dita, poi fai un altro esempio altrettanto ben descritto, e solo a quel punto evidenzia cosa c'¨¨ in comune, enunciando la regola generale. ? sicuramente pi¨´ noioso da scrivere, ma credo sarebbe pi¨´ facile capire il punto. Ammesso che abbia vagamente capito cosa volevi evidenziare, ovviamente... Alberto
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Ciao Giacomo, stavo aspettando con ansia la presentazione. E' da un po' di giorni che se ne parla. Ora bisogna capire se ¨¨ gestibile tramite applicazione o meno, ma soprattutto se gli amici di Fender hanno reso la pedaliera accessibile tramite app come hanno fatto con gli amplificatori Mustang. Aspettiamo qualche recensione degna di nota. Salutoni.
Andrea Dessolis
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Il 03/10/2023 20:41, Giacomo Deiana via groups.io ha scritto: Ciao colleghi! Oggi ¨¨ uscito questo nuovo mostro della fender! Che dite, sar¨¤ accessibile?
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
ciao Valeria.assolutamente s¨¬. Io non conosco personalmente le persone e a volte non so cosa scrivere. Per¨° la lista mi piace molto. Pian piano si imparer¨¤ anche a scrivere queste nozioni.per¨° assolutamente s¨¬, lo scambio tra di noi ¨¨ fondamentale. Quando sbaglio, voi ditemelo. Abbraccione a tutti Inviato da iPhone
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Il giorno 3 ott 2023, alle ore 20:22, Valeria Papa via groups.io <papavaleria@...> ha scritto:
? Comunque Roberto sai ¨¨ interessante questo scambio ,anche per capire come insegnare al meglio questo strumento, non ¨¨ affatto scontato e poi provare a farlo attraverso delle mail ¨¨ davvero complicato. Il feedback ¨¨ fondamentale da parte di chi apprende e chi insegna ovviamente su quello si basa per capire come procedere, feedback che ovviamente qui ¨¨ difficile da cogliere! Quindi speriamo che i feedback arrivino cos¨¬ anche da capire come migliorare lo scambio di informazioni, fermo restando che poi le questioni teoriche ovviamente sono importantissime, ?ma prima di tutto lo strumento lo si deve riuscire a suonare, bisogna capire che suoni si riescono a produrre. Abbracci ancora e buona serata Il giorno 3 ott 2023, alle ore 19:50, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Valeria. Credo tu abbia assolutamente ragione. A volte sbaglio io a descriver cose troppo avanzate. Forse perch¨¦ il barr¨¦ ¨¨ stata una delle prime cose che mi hanno insegnato. Per¨° ¨¨ vero che ¨¨ meglio prima portare gli accordi base e qualche canzone per divertirsi. Star¨° pi¨´ attento. Non era mia intenzione esagerare. Abbraccio ? ? Ciao Roberto e scusami per l¡¯intrusione, ma anche ieri volevo scriverti che secondo me scrivere cos¨¬ tanto pu¨° scoraggiare i neofiti della ?chitarra che ha come sua caratteristica principale proprio quella di essere facilmente suonabile anche solo conoscendo pochi accordi. Va ?bene che sai di scrivere tanto, ?per¨° se vuoi fare una cosa utile, ?secondo me devi procedere lentamente, a piccole dosi e senza ?complicare troppo, poi le cose si capiranno bene strada facendo. ?Inutile, ad esempio, parlare gi¨¤ del barre che ¨¨ uno scoglio che si supera gradualmente, riuscendo prima a trovare soddisfazione con accordi che non richiedono ?uno sforzo del genere. Questa ¨¨ stata ?anche la mia esperienza con la chitarra, ?molto graduale e da subito con gratificazioni perch¨¦ basta veramente poco per riuscire a cantarci su un brano che ci piace. Il giorno 3 ott 2023, alle ore 16:58, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
-- Saluti: Vincenzo Gramuglia I miei siti:
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Ciao colleghi! Oggi ¨¨ uscito questo nuovo mostro della fender! Che dite, sar¨¤ accessibile?
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Comunque Roberto sai ¨¨ interessante questo scambio ,anche per capire come insegnare al meglio questo strumento, non ¨¨ affatto scontato e poi provare a farlo attraverso delle mail ¨¨ davvero complicato. Il feedback ¨¨ fondamentale da parte di chi apprende e chi insegna ovviamente su quello si basa per capire come procedere, feedback che ovviamente qui ¨¨ difficile da cogliere! Quindi speriamo che i feedback arrivino cos¨¬ anche da capire come migliorare lo scambio di informazioni, fermo restando che poi le questioni teoriche ovviamente sono importantissime, ?ma prima di tutto lo strumento lo si deve riuscire a suonare, bisogna capire che suoni si riescono a produrre. Abbracci ancora e buona serata
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Il giorno 3 ott 2023, alle ore 19:50, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto: ? Ciao Valeria. Credo tu abbia assolutamente ragione. A volte sbaglio io a descriver cose troppo avanzate. Forse perch¨¦ il barr¨¦ ¨¨ stata una delle prime cose che mi hanno insegnato. Per¨° ¨¨ vero che ¨¨ meglio prima portare gli accordi base e qualche canzone per divertirsi. Star¨° pi¨´ attento. Non era mia intenzione esagerare. Abbraccio ? ? Ciao Roberto e scusami per l¡¯intrusione, ma anche ieri volevo scriverti che secondo me scrivere cos¨¬ tanto pu¨° scoraggiare i neofiti della ?chitarra che ha come sua caratteristica principale proprio quella di essere facilmente suonabile anche solo conoscendo pochi accordi. Va ?bene che sai di scrivere tanto, ?per¨° se vuoi fare una cosa utile, ?secondo me devi procedere lentamente, a piccole dosi e senza ?complicare troppo, poi le cose si capiranno bene strada facendo. ?Inutile, ad esempio, parlare gi¨¤ del barre che ¨¨ uno scoglio che si supera gradualmente, riuscendo prima a trovare soddisfazione con accordi che non richiedono ?uno sforzo del genere. Questa ¨¨ stata ?anche la mia esperienza con la chitarra, ?molto graduale e da subito con gratificazioni perch¨¦ basta veramente poco per riuscire a cantarci su un brano che ci piace. Il giorno 3 ott 2023, alle ore 16:58, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
-- Saluti: Vincenzo Gramuglia I miei siti:
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Hai ragione. E pensa che lo so da una vita e sbaglio sempre. Grazie della correzione. Abbraccio ? ? Ciao Roberto e tutti, cerchiamo di stare attenti nel dare le informazioni pi¨´ corrette possibili. Il metodo da te menzionato nella mail precedente non si chiama CAGDE ma CAGED. Giusto per correttezza. Saluti e abbracci.
Andrea Dessolis
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Il 03/10/2023 16:58, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Ciao Valeria. Credo tu abbia assolutamente ragione. A volte sbaglio io a descriver cose troppo avanzate. Forse perch¨¦ il barr¨¦ ¨¨ stata una delle prime cose che mi hanno insegnato. Per¨° ¨¨ vero che ¨¨ meglio prima portare gli accordi base e qualche canzone per divertirsi. Star¨° pi¨´ attento. Non era mia intenzione esagerare. Abbraccio ? ? Ciao Roberto e scusami per l¡¯intrusione, ma anche ieri volevo scriverti che secondo me scrivere cos¨¬ tanto pu¨° scoraggiare i neofiti della ?chitarra che ha come sua caratteristica principale proprio quella di essere facilmente suonabile anche solo conoscendo pochi accordi. Va ?bene che sai di scrivere tanto, ?per¨° se vuoi fare una cosa utile, ?secondo me devi procedere lentamente, a piccole dosi e senza ?complicare troppo, poi le cose si capiranno bene strada facendo. ?Inutile, ad esempio, parlare gi¨¤ del barre che ¨¨ uno scoglio che si supera gradualmente, riuscendo prima a trovare soddisfazione con accordi che non richiedono ?uno sforzo del genere. Questa ¨¨ stata ?anche la mia esperienza con la chitarra, ?molto graduale e da subito con gratificazioni perch¨¦ basta veramente poco per riuscire a cantarci su un brano che ci piace.
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Il giorno 3 ott 2023, alle ore 16:58, Roberto Abutzu < roberto@...> ha scritto: ? Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
-- Saluti: Vincenzo Gramuglia I miei siti:
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Ciao Roberto e scusami per l¡¯intrusione, ma anche ieri volevo scriverti che secondo me scrivere cos¨¬ tanto pu¨° scoraggiare i neofiti della ?chitarra che ha come sua caratteristica principale proprio quella di essere facilmente suonabile anche solo conoscendo pochi accordi. Va ?bene che sai di scrivere tanto, ?per¨° se vuoi fare una cosa utile, ?secondo me devi procedere lentamente, a piccole dosi e senza ?complicare troppo, poi le cose si capiranno bene strada facendo. ?Inutile, ad esempio, parlare gi¨¤ del barre che ¨¨ uno scoglio che si supera gradualmente, riuscendo prima a trovare soddisfazione con accordi che non richiedono ?uno sforzo del genere. Questa ¨¨ stata ?anche la mia esperienza con la chitarra, ?molto graduale e da subito con gratificazioni perch¨¦ basta veramente poco per riuscire a cantarci su un brano che ci piace. Abbracci e buona serata
?
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Il giorno 3 ott 2023, alle ore 16:58, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto: ? Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Ciao Roberto e tutti,
cerchiamo di stare attenti nel dare le informazioni pi¨´ corrette
possibili.
Il metodo da te menzionato nella mail precedente non si chiama CAGDE
ma CAGED. Giusto per correttezza.
Saluti e abbracci.
Andrea Dessolis
Il 03/10/2023 16:58, Roberto Abutzu ha
scritto:
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Ciao
Vince.
Certo,
metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti
spiego a te e a chi serve.
Imparare
a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨
fondamentale comprenderne il senso.
Attenzione:
Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro.
?
?
Intendo
che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella
diteggiatura in quella posizione per un motivo.
Non
intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni
accordo, devi imparare la forma, quindi capire come
utilizzare quella forma per altri accordi.
E qui,
poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa
intendo prendendo come esempio il:
CAGDE.
Sono
cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso
di questa tecnica, 5 forme.
C ¨¨ la
forma di Do che conoscete tutti
A, la
forma di La.
G la
forma di Sol.
D la
forma di Re
E la
forma di mi.
Per
forma intendo proprio come posizionate le dita nella
chitarra quando fate questi accordi.
Il CAGDE
lo spiegheremo meglio in seguito.
Veniamo
agli accordi.
Ipotizziamo
la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo
le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re,
sol, si al secondo tasto.
Ecco,
come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi
aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In
questo caso aumentiamo gli accordi.
Se io la
forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il
barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis.
Per
barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto
vuoto e poi la forma di la.
aumento
di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si
maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12
accordi che corrispondono alle 12 note.
Voglio
dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma
spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12
accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La
maggiore.
Complicato
da capire via mail.
Andiamo
avanti.
La
maggiore e La minore.
Nella
forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di
un tasto e avrai il La minore.
Naturalmente
dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita.
Un
accordo pi¨´ semplice.
Il Mi
maggiore, o Mi minore.
Dalla
forma che conosci, basta sollevare il dito indice per
passare da accordo maggiore ad accordo minore.
Quello
che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu
posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla
volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli
altri accordi mantenendo la stessa forma.
Se
prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in
avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il
medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore.
Avanziamo
ancora di due tasti, un tono dal fa al sol.
Il barr¨¦
sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi
maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore.
Poi
scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo
concetto, tutto diventa pi¨´ semplice.
Basta
imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e
da quelle fai l¡¯accordo.
Due
esempi:
Faccio
il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore:
Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta
al quinto tasto mi genera un La.
Passiamo
alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il
sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma
di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta
corda, al tasto cinque, abbiamo un re.
Riassumendo,
impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi
trasportarle per generare altri accordi.
?
Cosa ¨¨
un accordo?
Sono tre
note, che vengono suonate contemporaneamente.
Esistono
anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci
la vita ora.
Tre
note, uguale a triadi.
Una
triade ¨¨ un insieme di note formata da:
Prima,
terza, quinta.
Esistono
altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso.
Triade
significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta.
?
E adesso
fate attenzione:
Utilizziamo
la scala di Do maggiore.
Do, Re,
Mi, Fa, Sol, Si
Sono
sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno.
Prima:
nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa
scala il Do.
Terza,
la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo
il Mi.
Quinta,
la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol.
?
L¡¯accordo
di Do quindi ¨¨ formato da:
Do, Mi,
Sol.
Se
analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti
avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto.
Mi, Do,
Mi, sol, do, mi
Vedete
che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo?
Accordi
maggiori e minori.
?
Questo ¨¨
un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la
terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra.
A volte
per¨° troviamo anche gli accordi minori.
In
questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨
a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della
chitarra.
Un
esempio pu¨° essere il re minore:
Re, Fa,
La.
Se
contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre
tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore.
?
Poi
vedremo come creare gli accordi da una scala.
La terza
nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima.
Queste
cose vanno imparate a memoria.
Adesso
imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore.
Noi,
potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi
Spiegazione
che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro.
Chiedete
cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle
prime due corde, almeno sino al settimo tasto.
Abbraccio
?
Ciao,
io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile,
mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come
vanno posizionate le dita per fare un accordo.
Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa
potrebbe funzionare.
Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha
scritto:
Ciao
Biagio.
Precisiamo
che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi
diverto a scrivere.
Comunque,
anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande
che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti
abbiamo chiesto le prime nozioni.
La
lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di
musica sia sempre tempo speso bene.
Abbraccio
?
?
Cari Domenico e Roberto,
Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione
sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla
lista. Siete stati davvero fantastici!
Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare
questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi
nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti
eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬.
Grazie ancora e un saluto a entrambi!
Cordiali saluti, Biagio.
Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha
scritto:
Ciao Domenico.
Bella questa
spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai
mi ero informato.
Davvero una bella
spiegazione.
Lo dicevo che
imparavo anche io.
Abbraccio e, se
riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati.
Naturalmente poi
dimmi se sono corretti.
Abbraccione??????
?
?
Ciao a tutti, rispondo al messaggio di
Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡
parlando di note musicali, tralasciando, per il momento,
il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto
di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi.
Le note musicali acquisiscono i loro
rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro
sistema ne comprende principalmente sette, dette note
naturali ovvero:
do, re, mi, fa, sol, la, si
Tra ognuna di queste note intercorre
una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs
nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨
definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il
semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette
piani: come tra il primo e il secondo piano di solito
intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota
e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella
principale ¨¨ il tono.
Detto ci¨° analizziamo le distanze tra
una nota e l¡¯altra
Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤
tono)
Risulta di fondamentale importanza la
conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi
intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la
conoscenza di ogni strumento.
Da chiarificare che queste sette note
di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze
(pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi,
queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono
le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦
la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota
iniziale, il do, per cui
?do, re, mi, fa, sol, la, si, do -
otto note e quindi ottava.
Tornando sulle sette note naturali,
alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate,
ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo
messaggio.
In caso di dubbi sono disponibile?
Un
abbraccio?
Il
giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu
<roberto@...>
ha scritto:
?
Ciao Gente.
Far¨° una premessa che non
ripeter¨°.
Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi
ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a
livello didattico ne sanno pi¨´ di me.
A me, come ho sempre fatto nella
mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri.
Se sbaglio qualcosa, fatemelo
notare subito.
Questo far¨¤ crescere anche me.
Allora, partirei da qualcuno che
ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto
in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi.
Attenzione, sappiate che io sono
logorroico nei miei scritti.
Ho pubblicato il mio primo
romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di
accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute
fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non
cambio. ??
Chiedo ai principianti di
salvarsi queste nozioni in modo da non doverle
ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che
verranno.
Note della chitarra:
Intendo dire le note che ha la
chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere
nessun tasto.
Una informazione solo da
ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata
in quarte, vedremo in futuro cosa significa.
?
Note della chitarra:
Partiamo dalla corda pi¨´ grossa,
quella in alto:
Mi
La
Re
Sol
Si
Mi ( chiamato anche mi cantino)
?
Importante che la chitarra sia
sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire
pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo
dire che non si suona con una chitarra scordata.
Per accordare una chitarra, come
ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei
cellulari, accessibili, che ci permettono di
accordare una chitarra.
Io, cavernicolo come sono,
utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera
il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨
possibile accordare lo strumento a orecchio.
Personalmente, agli inizi, sono
favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa
l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨
importante. Mi son capitati chitarristi che
suonavano scordati e non se ne accorgevano.
Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro
come accordare con un diapason.
?
?
Procediamo:
Il manico della nostra chitarra ¨¨
diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda
corrispondente, ci da una nota diversa.
Quindi ¨¨ fondamentale aver idea
cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda
intendo.
Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti,
da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre
elettriche.
Per suonabili intendo che siano
facilmente raggiungibili senza doversi slogare il
polso.
Ma parliamo dei primi 12 tasti,
potremo chiamarla una ottava completa.
Completa perch¨¦ le note sono 12
indipendentemente da quello che ci hanno insegnato
all¡¯asilo.
Infatti, nelle scuole noi abbiamo
sempre sentito:
Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.
In realt¨¤ le note sono 12. E
sono:
Do, do diesis, re, re diesis, mi,
fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si.
Vorrei ricordarvi che dopo
l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le
note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la
scala con il Do.
Ho scritto volontariamente la
parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture
troverete un cancelletto.
A volte, nei canzonieri o
partiture troverete degli accordi con la lettera B
dopo il nome dell¡¯accordo.
Vuol dire Bemolle e si intende
che una scala, come quella scritta sopra, se letta
in ordine, le note possono chiamarsi Diesis.
La stessa scala, letta in senso
inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la
prima, possono chiamarsi Bemolle.
Spiegazione:
Dal Fa al Sol, ho un tono e la
nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi.
Se leggo andando indietro, dal
Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle.
Tornando indietro, mantengo la
nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle.
Esistono casi per¨° nelle
partiture che diesis e bemolli hanno delle regole
per nominarli correttamente. Lascio ai maestri
queste spiegazioni.
Riassumendo:
Fa diesis e Sol bemolle sono la
stessa nota. ?
Sol diesis e la bemolle sono la
stessa nota.
Re diesis e mi bemolle sono la
stessa nota.
Dipende, nella teoria musicale,
il senso di come leggiamo la scala o gli accordi.
Avanti o indietro per spiegare semplice.
Ripeto che lascio ai maestri
spiegare nei dettagli questo concetto.
Quello che dovete sapere ¨¨:
In uno spartito troviamo un Fa
diesis maggiore, un accordo.
In un altro troviamo: Sol
Bemolle, un altro accordo.
Questi due accordi sono uguali e
hanno la stessa forma.
Ora mi fermo e aspetto che mi
diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo.
Al massimo preciso.
E attendo i maestri per spiegare
meglio queste nozioni.
Abbraccio
?
?
Sono sette. Allora, perch¨¦ i
tasti sono dodici? E non 14?
Dobbiamo imparare le distanze tra
le note.
Parliamo sempre della chitarra e
del suo manico.
Tra un tasto e l¡¯altro, il
successivo o il precedente, abbiamo una distanza.
Questa distanza si chiama: Semitono.
Se nel manico della chitarra mi
sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono.
Chiarito questo concetto, un
tasto si sposta di un semitono, due tasti di un
tono, andiamo a verificare a cosa servono.
?
Torniamo all¡¯asilo e analizziamo
questa scala:
Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.
Sono sempre 7.
Vediamo le distanze tra queste
note, importante imparare queste distanze a memoria.
E queste distanze sono uguali per tutti gli
strumenti musicali.
Do-re= un tono, due tasti.
Re-Mi, un tono, due tasti
Mi-Fa, un semitono, un tasto.
Fa-Sol, un tono, 2 tasti.
Sol-La, un tono, due tasti.
La-Si, un tono, due tasti.
Si-Do, un semitono, un tasto.
?
Riassumendo, in una scala di
note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono:
Tono, tono, semitono, tono, tono,
tono, semitono.
Difficile da memorizzare ma
mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante.
?
Un consiglio che do a tutti i
principianti, a parte imparare queste regole sopra,
¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´
grosse nei vari tasti ?della tastiera.
Questo ¨¨ fondamentale per poi
fare gli accordi base usando la nota scelta come
fondamentale.
Per fondamentale intendo che, se
facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do.
?
Partiamo dalla corda pi¨´ grossa,
il Mi e proviamo a imparare le note sul manico.
A vuoto la corda pi¨´ grossa
produce un Mi.
Premiamo il tasto successivo, al
primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa.
Spostiamoci al terzo capotasto e
avremo un Sol.
Spostiamoci al quinto capotasto e
avremo un la.
Per ora fermiamoci qui e passiamo
alla quinta corda, il la.
Premiamo la quinta corda a vuoto
e avremo il La.
Premiamo sul secondo tasto,
sempre nella corda di La, avremo un Si.
Al terzo avremo un Do.
Al quinto avremo un Re.
?
Non serve per ora andare oltre.
Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene,
?
?
--
Saluti:
Vincenzo Gramuglia
I miei siti:
|
Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Ciao Vince. Certo, metteremo gli accordi base per¨° con le spiegazioni e ora ti spiego a te e a chi serve. Imparare a memoria gli accordi, intendo le forme, serve s¨¬ ma ¨¨ fondamentale comprenderne il senso. Attenzione: Leggi con calma e al massimo chiedi cosa non ti ¨¨ chiaro. ? ? Intendo che ogni forma, esempio quella di la minore, ha quella diteggiatura in quella posizione per un motivo. Non intendo che tu debba impararti ogni singola nota di ogni accordo, devi imparare la forma, quindi capire come utilizzare quella forma per altri accordi. E qui, poi lascer¨° ai maestri i dettagli, provo a spiegarti cosa intendo prendendo come esempio il: CAGDE. Sono cinque lettere che in inglese identificano 5 note, nel caso di questa tecnica, 5 forme. C ¨¨ la forma di Do che conoscete tutti A, la forma di La. G la forma di Sol. D la forma di Re E la forma di mi. Per forma intendo proprio come posizionate le dita nella chitarra quando fate questi accordi. Il CAGDE lo spiegheremo meglio in seguito. Veniamo agli accordi. Ipotizziamo la maggiore nella forma classica al secondo tasto premendo le corde3, 4, 5, partendo dall¡¯alto, premere le corde re, sol, si al secondo tasto. Ecco, come diceva Domenico, avanzando di un tasto alla volta, noi aumentiamo le nostre note una alla volta di un semitono. In questo caso aumentiamo gli accordi. Se io la forma di La, la sposto in avanti di un semitono, usando il barr¨¦ con l¡¯indice, avr¨° il Si bemolle maggiore o La diesis. Per barr¨¦ intendo il dito indice disteso su un tasto, un tasto vuoto e poi la forma di la. aumento di un altro semitono, un tasto nuovamente, avr¨° il si maggiore. Questo poi per tutto il manico, per tutti i 12 accordi che corrispondono alle 12 note. Voglio dirti che tu impari una forma, il? La maggiore ma spostandola nel manico, avrai la possibilit¨¤ di fare 12 accordi maggiori usando sempre la stessa forma, quella di La maggiore. Complicato da capire via mail. Andiamo avanti. La maggiore e La minore. Nella forma che conosci basta spostare il dito anulare indietro di un tasto e avrai il La minore. Naturalmente dovrai cambiare l¡¯ordine delle dita. Un accordo pi¨´ semplice. Il Mi maggiore, o Mi minore. Dalla forma che conosci, basta sollevare il dito indice per passare da accordo maggiore ad accordo minore. Quello che intendo dirti ¨¨ che queste forme, il modo come tu posizioni le dita, usando il barr¨¦ e avanzando un tasto alla volta, un semitono alla volta poi riesci a fare anche gli altri accordi mantenendo la stessa forma. Se prendo la forma di mi maggiore e la sposto di un semitono in avanti, avr¨° il fa maggiore. Resto dove sono e levo il medio, l¡¯indice ¨¨ impegnato per il barr¨¦, avr¨° il fa minore. Avanziamo ancora di due tasti, un tono dal fa al sol. Il barr¨¦ sar¨¤ al terzo tasto e dal quarto posizioni la forma di mi maggiore che conosci. Hai appena fatto il sol maggiore. Poi scriveremo anche le diteggiature. Ma se assimili questo concetto, tutto diventa pi¨´ semplice. Basta imparare a memoria le prime due corde, dove sono le note e da quelle fai l¡¯accordo. Due esempi: Faccio il barr¨¦ al quinto tasto e faccio la forma di mi maggiore: Ottengo un la maggiore perch¨¦ la corda pi¨´ grossa, premuta al quinto tasto mi genera un La. Passiamo alla quinta corda, e premiamo il barr¨¦ al quinto tasto. Il sesto tasto rimane vuoto e al settimo ci mettiamo la forma di la che conosci. Avrai un re maggiore perch¨¦ nella quinta corda, al tasto cinque, abbiamo un re. Riassumendo, impara le diteggiature degli accordi ma sappi che puoi trasportarle per generare altri accordi. ? Cosa ¨¨ un accordo? Sono tre note, che vengono suonate contemporaneamente. Esistono anche gli accordi con pi¨´ di tre note ma non incasiniamoci la vita ora. Tre note, uguale a triadi. Una triade ¨¨ un insieme di note formata da: Prima, terza, quinta. Esistono altre triadi, prima, terza, settima ma adesso non ¨¨ il caso. Triade significa tre note, adesso qui sono: prima, terza e quinta. ? E adesso fate attenzione: Utilizziamo la scala di Do maggiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, Si Sono sette e vanno contate partendo dal Do come numero uno. Prima: nota fondamentale che da il nome all¡¯accordo, in questa scala il Do. Terza, la nota che ¨¨ al terzo posto nella scala, contando abbiamo il Mi. Quinta, la nota che ¨¨ al quinto posto nella scala, il Sol. ? L¡¯accordo di Do quindi ¨¨ formato da: Do, Mi, Sol. Se analizziamo l¡¯accordo di do maggiore che conoscete tutti avremo le seguenti note partendo dall¡¯alto. Mi, Do, Mi, sol, do, mi Vedete che alla fine sono le tre note dell¡¯accordo? Accordi maggiori e minori. ? Questo ¨¨ un accordo maggiore perch¨¦ la distanza tra la prima e la terza ¨¨ di due toni, 4 tasti della chitarra. A volte per¨° troviamo anche gli accordi minori. In questi casi, l¡¯accordo minore, significa che la terza nota ¨¨ a una distanza dalla prima di un tono e mezzo, 3 tasti della chitarra. Un esempio pu¨° essere il re minore: Re, Fa, La. Se contate, tra il re e il fa abbiamo un tono e mezzo, tre tasti. Quindi questo ¨¨ un accordo minore. ? Poi vedremo come creare gli accordi da una scala. La terza nota, la quinta, ¨¨ sempre a 3 toni e mezzo dalla prima. Queste cose vanno imparate a memoria. Adesso imparate solo la differenza tra accordo maggiore o minore. Noi, potremo, utilizzando la scala di Do, creare 7 accordi Spiegazione che ¨¨ complessa e che spiegheremo in futuro. Chiedete cosa non vi ¨¨ chiaro e soprattutto imparate le note delle prime due corde, almeno sino al settimo tasto. Abbraccio ? Ciao, io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno posizionate le dita per fare un accordo. Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa potrebbe funzionare. Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Biagio. Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere. Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni. La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene. Abbraccio ? ? Cari Domenico e Roberto, Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici! Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬. Grazie ancora e un saluto a entrambi! Cordiali saluti, Biagio. Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Domenico. Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato. Davvero una bella spiegazione. Lo dicevo che imparavo anche io. Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati. Naturalmente poi dimmi se sono corretti. Abbraccione?????? ? ? Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi. Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero: do, re, mi, fa, sol, la, si Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono. Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono) Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento. Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui ?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava. Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio. In caso di dubbi sono disponibile? Un abbraccio?
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:
? Ciao Gente. Far¨° una premessa che non ripeter¨°. Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me. A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri. Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito. Questo far¨¤ crescere anche me. Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi. Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti. Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ?? Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno. Note della chitarra: Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto. Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa. ? Note della chitarra: Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto: Mi La Re Sol Si Mi ( chiamato anche mi cantino) ? Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata. Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra. Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio. Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano. Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason. ? ? Procediamo: Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa. Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo. Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche. Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso. Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa. Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo. Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. In realt¨¤ le note sono 12. E sono: Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si. Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do. Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto. A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo. Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis. La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle. Spiegazione: Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi. Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle. Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle. Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni. Riassumendo: Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ? Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota. Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota. Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice. Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto. Quello che dovete sapere ¨¨: In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo. In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo. Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma. Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso. E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni. Abbraccio ? ? Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14? Dobbiamo imparare le distanze tra le note. Parliamo sempre della chitarra e del suo manico. Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono. Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono. Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono. ? Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sono sempre 7. Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali. Do-re= un tono, due tasti. Re-Mi, un tono, due tasti Mi-Fa, un semitono, un tasto. Fa-Sol, un tono, 2 tasti. Sol-La, un tono, due tasti. La-Si, un tono, due tasti. Si-Do, un semitono, un tasto. ? Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono: Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono. Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante. ? Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera. Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale. Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do. ? Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico. A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi. Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa. Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol. Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la. Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la. Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La. Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si. Al terzo avremo un Do. Al quinto avremo un Re. ? Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene, ? ?
-- Saluti: Vincenzo Gramuglia I miei siti:
|
Re: Link utili Boss Katana
Ciao, BT sta per Bluetouth, il Katana per poterlo gestire tramite
applicazione ha bisogno di un dispositivo Bluetouth che va
acquistato a parte.
E' una sorta di scatolina che riceve il segnale Bluetouth
daltelefono e va collegata all'amplificatore tramite cavo di tipo C,
permettendo cos¨¬ il completo controllo accessibile alle funzioni del
Katana.
Saluti.
Andrea Dessolis
Il 03/10/2023 15:58, Pier Gabriele
Gennaro ha scritto:
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Mi scuso per la domanda probabilmente banale per gli esperti: che
cosa ¨¨ il "dispositivo bt" linkato qui sopra e a cosa serve nel
caso in questione?
Grazie mille
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Re: Link utili Boss Katana
Ciao, Si tratta di un dispositivo Bluetooth opzionale che va acquistato a parte Ciao
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Il giorno 3 ott 2023, alle ore 15:58, Pier Gabriele Gennaro <piergabriele.gennaro@...> ha scritto:
?Mi scuso per la domanda probabilmente banale per gli esperti: che cosa ¨¨ il "dispositivo bt" linkato qui sopra e a cosa serve nel caso in questione? Grazie mille
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Re: Link utili Boss Katana
Mi scuso per la domanda probabilmente banale per gli esperti: che cosa ¨¨ il "dispositivo bt" linkato qui sopra e a cosa serve nel caso in questione? Grazie mille
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Re: Teoria musicali, basi per chitarra
Ciao,
io sono uno di quelli alle prime armi, credo sia utile, mettere
qu¨¬ per iscritto e mi riferisco agli accordi come vanno
posizionate le dita per fare un accordo.
Sar¨¤ una cosa banale ma credo che anche scritto questa cosa
potrebbe funzionare.
Il 02/10/2023 17:16, Roberto Abutzu ha
scritto:
Ciao
Biagio.
Precisiamo
che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi
diverto a scrivere.
Comunque,
anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che
desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo
chiesto le prime nozioni.
La lista
cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia
sempre tempo speso bene.
Abbraccio
?
?
Cari Domenico e Roberto,
Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione
sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla
lista. Siete stati davvero fantastici!
Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare
questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi
nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti
eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬.
Grazie ancora e un saluto a entrambi!
Cordiali saluti, Biagio.
Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha
scritto:
Ciao
Domenico.
Bella
questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma
mai mi ero informato.
Davvero
una bella spiegazione.
Lo
dicevo che imparavo anche io.
Abbraccio
e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati.
Naturalmente
poi dimmi se sono corretti.
Abbraccione??????
?
?
Ciao a tutti, rispondo al messaggio di
Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡
parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il
fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di
fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi.
Le note musicali acquisiscono i loro
rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro
sistema ne comprende principalmente sette, dette note
naturali ovvero:
do, re, mi, fa, sol, la, si
Tra ognuna di queste note intercorre
una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs
nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨
definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il
semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani:
come tra il primo e il secondo piano di solito
intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e
l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella
principale ¨¨ il tono.
Detto ci¨° analizziamo le distanze tra
una nota e l¡¯altra
Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono)
Risulta di fondamentale importanza la
conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi
intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la
conoscenza di ogni strumento.
Da chiarificare che queste sette note
di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´
corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste
gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette
note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la
riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota
iniziale, il do, per cui
?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto
note e quindi ottava.
Tornando sulle sette note naturali,
alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma
¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo
messaggio.
In caso di dubbi sono disponibile?
Un
abbraccio?
Il
giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...>
ha scritto:
?
Ciao Gente.
Far¨° una premessa che non ripeter¨°.
Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai
maestri, qui dentro ci sono professionisti che a
livello didattico ne sanno pi¨´ di me.
A me, come ho sempre fatto nella
mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri.
Se sbaglio qualcosa, fatemelo
notare subito.
Questo far¨¤ crescere anche me.
Allora, partirei da qualcuno che ha
comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in
un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi.
Attenzione, sappiate che io sono
logorroico nei miei scritti.
Ho pubblicato il mio primo romanzo
il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare
il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512
pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ??
Chiedo ai principianti di salvarsi
queste nozioni in modo da non doverle ripetere e
magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno.
Note della chitarra:
Intendo dire le note che ha la
chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere
nessun tasto.
Una informazione solo da ricordare
che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte,
vedremo in futuro cosa significa.
?
Note della chitarra:
Partiamo dalla corda pi¨´ grossa,
quella in alto:
Mi
La
Re
Sol
Si
Mi ( chiamato anche mi cantino)
?
Importante che la chitarra sia
sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire
pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo
dire che non si suona con una chitarra scordata.
Per accordare una chitarra, come ha
proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei
cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare
una chitarra.
Io, cavernicolo come sono, utilizzo
ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e,
tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile
accordare lo strumento a orecchio.
Personalmente, agli inizi, sono
favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa
l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨
importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano
scordati e non se ne accorgevano.
Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro
come accordare con un diapason.
?
?
Procediamo:
Il manico della nostra chitarra ¨¨
diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda
corrispondente, ci da una nota diversa.
Quindi ¨¨ fondamentale aver idea
cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda
intendo.
Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti,
da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche.
Per suonabili intendo che siano
facilmente raggiungibili senza doversi slogare il
polso.
Ma parliamo dei primi 12 tasti,
potremo chiamarla una ottava completa.
Completa perch¨¦ le note sono 12
indipendentemente da quello che ci hanno insegnato
all¡¯asilo.
Infatti, nelle scuole noi abbiamo
sempre sentito:
Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.
In realt¨¤ le note sono 12. E sono:
Do, do diesis, re, re diesis, mi,
fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si.
Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima
nota, in questo caso il Si, ricominciano le note
dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con
il Do.
Ho scritto volontariamente la
parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture
troverete un cancelletto.
A volte, nei canzonieri o partiture
troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome
dell¡¯accordo.
Vuol dire Bemolle e si intende che
una scala, come quella scritta sopra, se letta in
ordine, le note possono chiamarsi Diesis.
La stessa scala, letta in senso
inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la
prima, possono chiamarsi Bemolle.
Spiegazione:
Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota
in mezzo ¨¨ il Fa Diesi.
Se leggo andando indietro, dal Sol
al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle.
Tornando indietro, mantengo la nota
ultima e gli attribuisco il termine bemolle.
Esistono casi per¨° nelle partiture
che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli
correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni.
Riassumendo:
Fa diesis e Sol bemolle sono la
stessa nota. ?
Sol diesis e la bemolle sono la
stessa nota.
Re diesis e mi bemolle sono la
stessa nota.
Dipende, nella teoria musicale, il
senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti
o indietro per spiegare semplice.
Ripeto che lascio ai maestri
spiegare nei dettagli questo concetto.
Quello che dovete sapere ¨¨:
In uno spartito troviamo un Fa
diesis maggiore, un accordo.
In un altro troviamo: Sol Bemolle,
un altro accordo.
Questi due accordi sono uguali e
hanno la stessa forma.
Ora mi fermo e aspetto che mi
diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo.
Al massimo preciso.
E attendo i maestri per spiegare
meglio queste nozioni.
Abbraccio
?
?
Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti
sono dodici? E non 14?
Dobbiamo imparare le distanze tra
le note.
Parliamo sempre della chitarra e
del suo manico.
Tra un tasto e l¡¯altro, il
successivo o il precedente, abbiamo una distanza.
Questa distanza si chiama: Semitono.
Se nel manico della chitarra mi
sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono.
Chiarito questo concetto, un tasto
si sposta di un semitono, due tasti di un tono,
andiamo a verificare a cosa servono.
?
Torniamo all¡¯asilo e analizziamo
questa scala:
Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.
Sono sempre 7.
Vediamo le distanze tra queste
note, importante imparare queste distanze a memoria. E
queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti
musicali.
Do-re= un tono, due tasti.
Re-Mi, un tono, due tasti
Mi-Fa, un semitono, un tasto.
Fa-Sol, un tono, 2 tasti.
Sol-La, un tono, due tasti.
La-Si, un tono, due tasti.
Si-Do, un semitono, un tasto.
?
Riassumendo, in una scala di note,
questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono:
Tono, tono, semitono, tono, tono,
tono, semitono.
Difficile da memorizzare ma
mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante.
?
Un consiglio che do a tutti i
principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨
di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse
nei vari tasti ?della tastiera.
Questo ¨¨ fondamentale per poi fare
gli accordi base usando la nota scelta come
fondamentale.
Per fondamentale intendo che, se
facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do.
?
Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il
Mi e proviamo a imparare le note sul manico.
A vuoto la corda pi¨´ grossa produce
un Mi.
Premiamo il tasto successivo, al
primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa.
Spostiamoci al terzo capotasto e
avremo un Sol.
Spostiamoci al quinto capotasto e
avremo un la.
Per ora fermiamoci qui e passiamo
alla quinta corda, il la.
Premiamo la quinta corda a vuoto e
avremo il La.
Premiamo sul secondo tasto, sempre
nella corda di La, avremo un Si.
Al terzo avremo un Do.
Al quinto avremo un Re.
?
Non serve per ora andare oltre.
Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene,
?
?
--
Saluti:
Vincenzo Gramuglia
I miei siti:
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Re: Corsi di chitarra per non vedenti - Youtube
Ciao,
io sono gi¨¤ iscritto ci dar¨° uno sguardo.
Intanto mi terr¨° questi scambi tra Roberto e Domenico.
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Show quoted text
Il 03/10/2023 10:31, Andrea Dessolis ha scritto: Ciao a tutti, di seguito vi condivido il link al canale Youtube di Franco Gori che ¨¨ iscritto anche in lista. Il canale si occupa di insegnare la chitarra ai non vedenti, vi invito a seguirlo iscrivendovi al suo canale perch¨¦ merita, inoltre in questo periodo sta pubblicando video che riguardano proprio gli argomenti citati nelle mail di Roberto e Domenico sulla teoria musicale. Senza parlare inoltre dei manuali di chitarra classica di Sagreras spiegati da Franco in modo perfetto e semplice per tutti. Salutoni.
-- Saluti: Vincenzo Gramuglia I miei siti:
https:/www.piminororc.it
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Corsi di chitarra per non vedenti - Youtube
Ciao a tutti, di seguito vi condivido il link al canale Youtube di Franco Gori che ¨¨ iscritto anche in lista. Il canale si occupa di insegnare la chitarra ai non vedenti, vi invito a seguirlo iscrivendovi al suo canale perch¨¦ merita, inoltre in questo periodo sta pubblicando video che riguardano proprio gli argomenti citati nelle mail di Roberto e Domenico sulla teoria musicale. Senza parlare inoltre dei manuali di chitarra classica di Sagreras spiegati da Franco in modo perfetto e semplice per tutti. Salutoni.
-- Andrea Dessolis
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Buongiorno a tutti, da pochi giorni la EKO ha messo in commercio le nuove versioni del mini multi effetto BAIO per chitarra elettrica nelle sue due nuove versioni, chitarra acustica EKO BAIO A? e basso EKO BAIO B. Esteticamente i tre modelli sono identici, si differenziano solo per le loro funzioni studiate appositamente per i tre tipi di strumento. Il prodotto ¨¨ completamente accessibile in quanto si gestisce tramite classiche manopole che ci consentono di modificarne i diversi parametri, consentendoci inoltre di salvare fino a tre differenti preset richiamabili tramite classici Futswitch. Di seguito vi posto il link alla recensione del nuovo modello per acustica e classica. In rete potete trovare tutte le info necessarie e vari video che spiegano in dettaglio le diverse funzioni dei tre modelli. Penso che questi prodotti per chi non ha troppe pretese sono molto validi, semplici da utilizzare, suonano bene, portatili e comodissimi per studiare in casa. Buon ascolto e saluti.
-- Andrea Dessolis
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? Grande Alberto, benvenuto! Per¨° questa cosa del basso non me la dovevi fare. ??? Ma lo sai che io ti sar¨° debitrice a vita per cui questa te la posso perdonare, anche se far¨° di tutto per farti convertire alla sei corde. ? Scherzi a parte, ma non troppo, in giovent¨´ mi ¨¨ capitato diverse volte di avere tra le mani un basso e non ¨¨ stato un incontro felice perch¨¦ non avevo capito come suonarlo, Forse per questo non mi sta tanto simpatico! Ma devo ammettere che con il contrabbasso ¨¨ uno degli strumenti il cui suono mi affascina di pi¨´, solo ascoltarlo per¨°, perch¨¦ suonarlo mi sembra non cosa mia. Cmq sono veramente super contenta di ritrovarti anche qui ?
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Show quoted text
Il giorno 2 ott 2023, alle ore 22:17, Alberto Buffolino <a.buffolino@...> ha scritto:
?Ciao a tutti, zitto zitto, ci sono anch'io. Probabilmente qualcuno gi¨¤ mi conosce: ciecato completo, in guerra costante con due impianti cocleari, udito in stereofonia solo dal 2019... curioso s¨¬, ma sostanzialmente una capra musicale (? be¨¨ee-eh ?). Eppure eppure, un annetto fa, probabilmente sull'onda lunga della scoperta dei Who, mi sono entusiasmato parecchio davanti all'opportunit¨¤ di un corso per non vedenti, all'unione di Firenze, a scelta fra chitarra classica e basso elettrico. E ho scelto, ovviamente... il basso elettrico! ? Esatto, sono un intruso... ma ho solo 4 corde, non ho nemmeno gli accordi, nuoooo non mi cacciate! ? Dopo un annetto so qualcosina di pi¨´, abbastanza da capire la prima lezione di Roberto, ma con un'ora a settimana, e ancora senza aver preso un mio strumento per esercitarmi a casa, potete immaginare il livello... non penso suoner¨° mai davvero, men che meno in un gruppo, anche per i problemi d'udito che rendono il coordinarsi assai faticoso, ma almeno mi faccio un minimo di cultura. Certo ho soggnignato di gusto leggendo di Vainer che si lamentava della quasi-necessit¨¤ di una laurea in ingegneria per costruirsi il proprio sound... perch¨¦ io ce l'ho! La laurea dico, anche se ¨¨ informatica semplice, non sotto ingegneria ? Ci¨° detto, ovviamente, di Reaper, Goldwave e audio editing non so un beneamato chip, ahim¨¨... Mentre sul sound, per quanto mi piaccia spaziare abbastanza (nell'ascolto), dico solo "Sorrow" dei Pink Floyd ? Penso di aver sproloquiato abbastanza... the song is over... buonanotte! Alberto
---------- "...e di come era importante fra la gente non essere solo musica e parole..."
|
Ciao Alberto, ben arrivato anche a te, ¨¨ un piacere leggerti anche qui. Il basso alla fine ¨¨ una chitarra con corde pi¨´ grosse, non posso dire con meno corde perch¨¦ esistono bassi a 5, a 6, a 8 e anche oltre corde! E' uno strumento che adoro fin da bambino, mio padre era un bassista negli anni d'oro del rock, quindi puoi immaginare, sicuramente non sono cresciuto ascoltando Una casetta in Canad¨¤ ma qualcosa di pi¨´ interessante tipo Jethro Tull, Led Zeppelin, Deep Purple, Jaco Pastorius, Genesis, PFM, K Krimson e cos¨¬ via. Sono convinto che la tua passione per la musica ci riserver¨¤ parecchie sorprese, il tuo contributo sar¨¤ sicuramente importantissimo anche in questo gruppo di malati di musica e corde! Grazie e un saluto enorme.
Andrea Dessolis
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Il 02/10/2023 22:17, Alberto Buffolino ha scritto: Ciao a tutti, zitto zitto, ci sono anch'io. Probabilmente qualcuno gi¨¤ mi conosce: ciecato completo, in guerra costante con due impianti cocleari, udito in stereofonia solo dal 2019... curioso s¨¬, ma sostanzialmente una capra musicale (? be¨¨ee-eh ?). Eppure eppure, un annetto fa, probabilmente sull'onda lunga della scoperta dei Who, mi sono entusiasmato parecchio davanti all'opportunit¨¤ di un corso per non vedenti, all'unione di Firenze, a scelta fra chitarra classica e basso elettrico. E ho scelto, ovviamente... il basso elettrico! ? Esatto, sono un intruso... ma ho solo 4 corde, non ho nemmeno gli accordi, nuoooo non mi cacciate! ? Dopo un annetto so qualcosina di pi¨´, abbastanza da capire la prima lezione di Roberto, ma con un'ora a settimana, e ancora senza aver preso un mio strumento per esercitarmi a casa, potete immaginare il livello... non penso suoner¨° mai davvero, men che meno in un gruppo, anche per i problemi d'udito che rendono il coordinarsi assai faticoso, ma almeno mi faccio un minimo di cultura. Certo ho soggnignato di gusto leggendo di Vainer che si lamentava della quasi-necessit¨¤ di una laurea in ingegneria per costruirsi il proprio sound... perch¨¦ io ce l'ho! La laurea dico, anche se ¨¨ informatica semplice, non sotto ingegneria ? Ci¨° detto, ovviamente, di Reaper, Goldwave e audio editing non so un beneamato chip, ahim¨¨... Mentre sul sound, per quanto mi piaccia spaziare abbastanza (nell'ascolto), dico solo "Sorrow" dei Pink Floyd ? Penso di aver sproloquiato abbastanza... the song is over... buonanotte! Alberto
---------- "...e di come era importante fra la gente non essere solo musica e parole..."
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Ciao Alberto! Innanzitutto ¨¨ un piacere rileggerti, poi sulla scelta del basso che dire, ¨¨ uno degli strumenti pi¨´ belli e sanguigni del panorama degli strumenti musicali! Dal 2015 a fine 2022 ho lavorato con Roberto Drovandi, il bassista degli stadio, ed ho imparato ad amare profondamente uno strumento veramente indispensabile per la musica. hai fatto un¡¯ottima scelta! Benvenuto tra noi e continua a regalare i tuoi contributi!
P. S. Cosa aspetti a investire qualche centinaia di euro in un bel basso? Ti assicuro che diventa assolutamente una droga che fa bene all¡¯anima! Ti abbraccio forte
Inviato da iPhone
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Il giorno 2 ott 2023, alle ore 22:17, Alberto Buffolino <a.buffolino@...> ha scritto:
?Ciao a tutti, zitto zitto, ci sono anch'io. Probabilmente qualcuno gi¨¤ mi conosce: ciecato completo, in guerra costante con due impianti cocleari, udito in stereofonia solo dal 2019... curioso s¨¬, ma sostanzialmente una capra musicale (? be¨¨ee-eh ?). Eppure eppure, un annetto fa, probabilmente sull'onda lunga della scoperta dei Who, mi sono entusiasmato parecchio davanti all'opportunit¨¤ di un corso per non vedenti, all'unione di Firenze, a scelta fra chitarra classica e basso elettrico. E ho scelto, ovviamente... il basso elettrico! ? Esatto, sono un intruso... ma ho solo 4 corde, non ho nemmeno gli accordi, nuoooo non mi cacciate! ? Dopo un annetto so qualcosina di pi¨´, abbastanza da capire la prima lezione di Roberto, ma con un'ora a settimana, e ancora senza aver preso un mio strumento per esercitarmi a casa, potete immaginare il livello... non penso suoner¨° mai davvero, men che meno in un gruppo, anche per i problemi d'udito che rendono il coordinarsi assai faticoso, ma almeno mi faccio un minimo di cultura. Certo ho soggnignato di gusto leggendo di Vainer che si lamentava della quasi-necessit¨¤ di una laurea in ingegneria per costruirsi il proprio sound... perch¨¦ io ce l'ho! La laurea dico, anche se ¨¨ informatica semplice, non sotto ingegneria ? Ci¨° detto, ovviamente, di Reaper, Goldwave e audio editing non so un beneamato chip, ahim¨¨... Mentre sul sound, per quanto mi piaccia spaziare abbastanza (nell'ascolto), dico solo "Sorrow" dei Pink Floyd ? Penso di aver sproloquiato abbastanza... the song is over... buonanotte! Alberto
---------- "...e di come era importante fra la gente non essere solo musica e parole..."
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