Ciao Vainer, per prima cosa ti saluto
che non ci sentiamo da decenni.
Io ho perso la vista 25 anni fa ¨¨
quando vedevo frequentavo il NAM a Milano e poi sono passato
al Jazz con Sandro Di Pisa.
Attualmente ho conosciuto un maestro
Jazz e insieme abbiamo creato un sistema didattico al
computer per imparare l¡¯armonia.
Mi sono inventato uno stratagemma che
vi dico, magari pu¨° servire a qualcuno:
Dietro al manico della chitarra,
tutte le mie chitarre, ho attaccato degli adesivi realizzati
con la Dymo Braille. Creo tante lettere con tutti i sei
punti e li attacco dietro in corrispondenza dei tasti: 3, 5,
7, 9, 12, 15.
Quando suono poi, scorrendo il manico
incontro questi piccoli adesivi con il pollice della mano
sinistra comprendendo dove sono. ???
?Abbastanza utili nelle ritmiche
oltre il quinto tasto, pi¨´ difficili nelle parti solistiche.
Ma ci si abitua.
Riguardo agli insegnanti, in rete ce
ne sono parecchi ma la maggior parte utilizzano una
didattica visiva.
Anche la posizione corretta delle
mani, o trovi qualcuno che fisicamente ti aiuti a metterle,
o fatichi e a un certo punto ti fermi.
E, cosa spesso scontata, il lavoro
grosso lo fa la mano destra.
Domanda, per curiosit¨¤, quali sono le
difficolt¨¤ che incontrate con la chitarra?
Io attualmente ne uso due, una DBZ,
una Gibson les Paul, non ¨¨ una imitazione, ¨¨ una Gibson con
i pickup per la distorsione. Anche Blues si pu¨° fare con
quella.
La mia seconda chitarra ¨¨ una Ibanez
S93, una chitarra Jazz.
E anche passare dall¡¯una all¡¯altra a
volte mi crea problemi in quanto la lunghezza dei manici ¨¨
diversa.
Mi piacerebbe contribuire ad aiutarvi
in quello che posso. E spesso ho pensato di insegnare, con
video ai non vedenti.
Il mio consiglio, per quanto spesso
sia complicato, studiate anche la teoria musicale. Vi si
aprir¨¤ un mondo di possibilit¨¤.
Se avete richieste, sono qui.
Finalmente una lista di chitarre, non ci speravo pi¨´.
Abbraccio a tutti ?
?
?
Il 22/09/2023 11:39, Valeria Papa via
groups.io ha scritto:
...Purtroppo per¨° non ¨¨ cos¨¬ scontato
trovare un bravo maestro che appunto ti sappia ben
spiegare come gestire efficacemente le mani per
raggiungere determinati r
Ciao Valeria,
in effetti il feeling tra docente e discente ¨¨ assolutamente
fondamentale e, a mio avviso, non esistono metodologie o
protocolli schematizzati, ma ¨¨ l'empatia che fa la differenza,
almeno per quanto concerne la mia esperienza.
Il mio primo maestro, ormai si parla di illo tempore, Marco
Graziani che non smetter¨° mai di ringraziare, mi disse queste
parole:
"tu non hai mai preso in mano una chitarra e vuoi imparare, io
non ho mai insegnato ad un cieco e voglio imparare..."
da questo semplicissimo confronto siamo partiti e da li ¨¨
iniziato il mio amore per questo strumento che perdura ancora
oggi seppur io resto un fabbro ferraio delle sei corde!
Valeria:
...la possibilit¨¤ di utilizzare delle
lezioni a distanza pu¨° essere una valida alternativa,
valida tra virgolette perch¨¦ la presenza ¨¨ sempre una
garanzia in pi¨´, ma se il maestro non ¨¨ valido allora a
quel punto meglio la distanza! Poi per le lezioni online
attraverso podcast la situazione effettivamente ¨¨ pi¨´
complicata e richiederebbe un¡¯adeguata sensibilizzazione
dei docenti di turno...
Vainer:
Come tanti di noi, ho cercato attraverso le varie situazioni,
magari cercando di rapportarmi per esempio, coi vari youtubers
che pullulano in rete e che propongono corsi e lezioni anche a
pagamento, ma in pochissimi hanno la sensibilit¨¤ di tener di
conto di determinate esigenze perch¨¨ poi tutto si riduce alle
tempistiche...
Per un docente che propone lezioni attraverso video didattici
¨¨ molto pi¨´ semplice fare una zoommata sul manico, ad esempio,
e far vedere l'impostazione delle dita, le varie diteggiature
e via dicendo, cercare di spiegare dove mettere il dito 1, il
2 etc... comporta, a livello editoriale, un impiego di tempo
decisamente maggiore ed in una societ¨¤ come quella di oggi
dove il correre, dove l'abbattimento delle tempistiche ¨¨
l'ordine del giorno, risulta assai pi¨´ comodo e noi restiamo
una nicchietta che non sposta il mercato...
Questa almeno ¨¨ la mia esperienza...
L'insegnante di oggi, Davide Polazzi, ¨¨ anche un amico, da
ragazzo, cos¨¬ lo ho conosciuto, fece anche il servizio civile
coi non vedenti poi, cosa che fa tutta la differenza del
mondo, ha una sua sensibilit¨¤ innata... tutto questo messo nel
calderone fa s¨¬ che a lui venga spontaneo spiegare a modo,
farmi toccare le sue mani, prendere le mie e spiegarmi come
usare il plettro per dare pi¨´ graffio alla nota e via
dicendo... Ecco, questi dettagli fanno tutta la differenza del
mondo e trasformano una lezione in un investimento che, in
primis, fa bene all'anima!
Vainer