Ciao Andrea, ¨¨ un piacere anche per me.
Io attacco solo quelli che creo con la Dymo. Altri non mi trovo. E comunque sono utili per studiare pi¨´ che suonare rapidi o pezzi interi.
Forse mi sono spiegato male prima. A me piacerebbe far un corso di teoria musicale base, armonia semplice, per¨° facendo una spiegazione per non vedenti. Io le mie lezioni jazz le faccio in presenza.
Ovvio che non abbiamo nulla per rimpiazzare la vista per¨° scrivendo file al pc ¨¨ possibile, con molta pazienza ad imparare.
Io provo a scriverti un esempio di un accordo abbastanza comune. Lo scrivo come li scrivo io nei miei file.
Spiegazione preliminare.
Partiamo dal mi basso, dando il numero ¡°1¡± alla corda.
A scendere, il mi cantino sar¨¤ il 6. Questa numerazione ¨¨ possibile invertirla.
Do7magg. In prima posizione, quella conosciuta di pi¨´.
Il secondo numero indica il capotasto.
2-3-an
Significa, corda 2, la-3 indica il capotasto, an indica anulare
3-2-medio me
Terza corda, re- 2 capotasto,
Poi corde vuote perch¨¦ si suona il si alla seconda corda a vuoto perch¨¦ ¨¨ la settima maggiore.
?
Posizione al terzo capotasto, stesso accordo.
2-3-in
3-5-me
4-4-an
5-5-mi
?
Questi sono esempi di come io mi scrivo gli accordi.
?
Sulle lezioni on line, serve proprio parlare e spiegare.
Esempio mano sinistra: Pollice in mezzo al manico dietro e, a seconda di quello che bisogna fare, il pollice deve sempre stare in mezzo tra l¡¯indice e il medio, o tra il medio e l¡¯anulare.
Queste sono solo indicazioni teoriche. ?
?
Per armonia, partendo proprio dalle basi, scala maggiore diatonica di do e la creazione degli accordi sulla scala.
E poi naturalmente farli suonare.
Tu andrea sei bravissimo e non ti serve.
Ma per un principiante, insegnare la creazione degli accordi sulla scala, spiegata per i non vedenti naturalmente ¨¨ importante.
Accordi sulla scala maggiore di Do.
Do-rem-mi m-fa-sol-la-si( diminuito)
Solo considerando prima, terza e quinta.
Ora, non ¨¨ che volessi fare il brillante, solo far comprendere che ¨¨ possibile trovare sistemi con il pc per imparare anche la teoria.
?
Ultimo esempio scritto.
Per¨° lo spiego. Ditemi poi se sono chiaro.
?
Una scala Lidia usando la scala di Do.
In rete una valanga di video sulle scali modali e la lidia ¨¨ la pi¨´ gettonata.
Prendete la scala di prima, quella di Do, cambiate la quarta nota, il Fa. Si aumenta di un semitono e si ha la scala lidia. Il fa diventa fa diesis.
Questo ¨¨ il modo che utilizzo io per scrivermi la teoria nel pc.
E se qualcuno ne conosce altri, che ben vengano, ho sempre da imparare io.
?
Un mio limite che non ho mai risolto sono i pedali. Come diavolo li cambio se non li vedo?
Alla fine cambio i suoni con il selettore dei pick up.
Abbraccio
?
?
?
?
Ciao Roberto,
che piacere ritrovarti, anche io ho provato tempo fa con gli adesivi dietro il manico ma non sono mai riuscito ad andarci d'accordo e ci ho rinunciato.
Molto interessante il discorso del sistema online per studiare l'armonia. Nello specifico in cosa consiste?
Ti andrebbe di raccontarci qualcosina in pi¨´? Sono molto curioso.
Un salutone.
Andrea Dessolis
Ciao Vainer, per prima cosa ti saluto che non ci sentiamo da decenni.
Io ho perso la vista 25 anni fa ¨¨ quando vedevo frequentavo il NAM a Milano e poi sono passato al Jazz con Sandro Di Pisa.
Attualmente ho conosciuto un maestro Jazz e insieme abbiamo creato un sistema didattico al computer per imparare l¡¯armonia.
Mi sono inventato uno stratagemma che vi dico, magari pu¨° servire a qualcuno:
Dietro al manico della chitarra, tutte le mie chitarre, ho attaccato degli adesivi realizzati con la Dymo Braille. Creo tante lettere con tutti i sei punti e li attacco dietro in corrispondenza dei tasti: 3, 5, 7, 9, 12, 15.
Quando suono poi, scorrendo il manico incontro questi piccoli adesivi con il pollice della mano sinistra comprendendo dove sono. ???
?Abbastanza utili nelle ritmiche oltre il quinto tasto, pi¨´ difficili nelle parti solistiche. Ma ci si abitua.
Riguardo agli insegnanti, in rete ce ne sono parecchi ma la maggior parte utilizzano una didattica visiva.
Anche la posizione corretta delle mani, o trovi qualcuno che fisicamente ti aiuti a metterle, o fatichi e a un certo punto ti fermi.
E, cosa spesso scontata, il lavoro grosso lo fa la mano destra.
Domanda, per curiosit¨¤, quali sono le difficolt¨¤ che incontrate con la chitarra?
Io attualmente ne uso due, una DBZ, una Gibson les Paul, non ¨¨ una imitazione, ¨¨ una Gibson con i pickup per la distorsione. Anche Blues si pu¨° fare con quella.
La mia seconda chitarra ¨¨ una Ibanez S93, una chitarra Jazz.
E anche passare dall¡¯una all¡¯altra a volte mi crea problemi in quanto la lunghezza dei manici ¨¨ diversa.
Mi piacerebbe contribuire ad aiutarvi in quello che posso. E spesso ho pensato di insegnare, con video ai non vedenti.
Il mio consiglio, per quanto spesso sia complicato, studiate anche la teoria musicale. Vi si aprir¨¤ un mondo di possibilit¨¤.
Se avete richieste, sono qui. Finalmente una lista di chitarre, non ci speravo pi¨´.
Abbraccio a tutti ?
?
?
Il 22/09/2023 11:39, Valeria Papa via groups.io ha scritto:
...Purtroppo per¨° non ¨¨ cos¨¬ scontato trovare un bravo maestro che appunto ti sappia ben spiegare come gestire efficacemente le mani per raggiungere determinati r
Ciao Valeria,
in effetti il feeling tra docente e discente ¨¨ assolutamente fondamentale e, a mio avviso, non esistono metodologie o protocolli schematizzati, ma ¨¨ l'empatia che fa la differenza, almeno per quanto concerne la mia esperienza.
Il mio primo maestro, ormai si parla di illo tempore, Marco Graziani che non smetter¨° mai di ringraziare, mi disse queste parole:
"tu non hai mai preso in mano una chitarra e vuoi imparare, io non ho mai insegnato ad un cieco e voglio imparare..."
da questo semplicissimo confronto siamo partiti e da li ¨¨ iniziato il mio amore per questo strumento che perdura ancora oggi seppur io resto un fabbro ferraio delle sei corde!
Valeria:
...la possibilit¨¤ di utilizzare delle lezioni a distanza pu¨° essere una valida alternativa, valida tra virgolette perch¨¦ la presenza ¨¨ sempre una garanzia in pi¨´, ma se il maestro non ¨¨ valido allora a quel punto meglio la distanza! Poi per le lezioni online attraverso podcast la situazione effettivamente ¨¨ pi¨´ complicata e richiederebbe un¡¯adeguata sensibilizzazione dei docenti di turno...
Vainer:
Come tanti di noi, ho cercato attraverso le varie situazioni, magari cercando di rapportarmi per esempio, coi vari youtubers che pullulano in rete e che propongono corsi e lezioni anche a pagamento, ma in pochissimi hanno la sensibilit¨¤ di tener di conto di determinate esigenze perch¨¨ poi tutto si riduce alle tempistiche...
Per un docente che propone lezioni attraverso video didattici ¨¨ molto pi¨´ semplice fare una zoommata sul manico, ad esempio, e far vedere l'impostazione delle dita, le varie diteggiature e via dicendo, cercare di spiegare dove mettere il dito 1, il 2 etc... comporta, a livello editoriale, un impiego di tempo decisamente maggiore ed in una societ¨¤ come quella di oggi dove il correre, dove l'abbattimento delle tempistiche ¨¨ l'ordine del giorno, risulta assai pi¨´ comodo e noi restiamo una nicchietta che non sposta il mercato...
Questa almeno ¨¨ la mia esperienza...
L'insegnante di oggi, Davide Polazzi, ¨¨ anche un amico, da ragazzo, cos¨¬ lo ho conosciuto, fece anche il servizio civile coi non vedenti poi, cosa che fa tutta la differenza del mondo, ha una sua sensibilit¨¤ innata... tutto questo messo nel calderone fa s¨¬ che a lui venga spontaneo spiegare a modo, farmi toccare le sue mani, prendere le mie e spiegarmi come usare il plettro per dare pi¨´ graffio alla nota e via dicendo... Ecco, questi dettagli fanno tutta la differenza del mondo e trasformano una lezione in un investimento che, in primis, fa bene all'anima!
Vainer
?