Perfetto per quanto riguarda il domaj, tra l'altro ¨¨ una delle mie posizioni preferite, inoltre nel mio sol ho dimenticato il minore settima nella nomenclatura, ¨¨ vero, per¨° nel diagramma ho inserito il fa, c4, t3 d1,
Comunque hai capito, io metterei tutte le sei corde, scrivendo st per stoppata, cv per corda vuota, poi bisogner¨¤ pensare a un modo per segnare il barr¨¨ e il semi barr¨¨.
Per quanto riguarda la chitarra, pure io avevo una Ibanez jazz, ma ora per quel poco di jazz che suono utilizzo la mia gibson les pau, oppure anche l'area, l'importante non ¨¨ la chitarra in se stessa, ma il suono che viene fuori.
Paolo
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Il 13/10/2023 12:58, Roberto Abutzu ha scritto: Ciao Paolo. Per prima cosa ti chiedo che chitarra usi, sono curioso, e se usi una chitarra jazz. Io ho una Ibanez s93. Ma spero entro l'anno prossimo di potermi prendere una 335. Corde Tomastick lisce 0.12. Riguardo il tuo modo di scrivere gli accordi, mi piace. Per¨° tu hai scritto un sol min. Io avevo scritto un sol min7. Ora provo a scrivertelo, un sol min7, dimmi se ¨¨ corretto c6 t3, d2. ,C5, Cs, Ho messo una s per indicare stoppata. C4, t3, d3. C3, t3, d3. C2, t3, d3.
Forse la mia diteggiatura ¨¨ diversa dalla tua. Io metto il medio al Sol della corda 6. Stoppo la quinta corda e poi un barr¨¦ con il dito anulare sempre nel tasto tre, corde 4, 3, 2. Estendendo il barr¨¦ poi ¨¨ possibile, sempre con l'anulare arrivare anche alla prima corda sempre al tasto tre.
Riprovo con un altro accordo, dimmi se ¨¨ giusto: Do 7 mag... intendo con la settima maggiore.
C5, t3, d1 C4t5, d3 C3, t4, d2. C2, t5, d4.
A me piace questo modo. Fai sapere se ho capito. Abbraccio -----Messaggio originale----- Da: [email protected] <[email protected]> Per conto di Paolo Ceravolo Inviato: venerd¨¬ 13 ottobre 2023 10:40 A: [email protected] Oggetto: Re: [g4a] presentazione 2
Ciao Roberto, grazie per il benvenuto e contraccambio i saluti.
Per quanto riguarda il drop ¨¨ materia non per tutti, in quanto per affrontare gli accordi droppati bisogna conoscere bene anche l'armonia e la costruzione degli accordi, e come hai letto, ho avuto la fortuna di studiare, non per molto a dire il vero, con un grande jazzista italiano che ha insistito parecchio sui drop e sull'improvvisazione, partendo da uello che lui chiamava numeri.
La bibbia per me, visto i grandi musicisti con cui Marco ha studiato a Boston.
Altra cosa cosa che tempo fa avevo accennato a Wayner. Bisogna trovare un modo comune per presentare gli accordi, in modo che si possano studiare nuovi accordi in maniera semplice e per tutti uguali.
Per esempio invece di nominare il dito basterebbe indicare il numero, magari preceduto da una D, come nomenclatura.
ad esempio, per rimanere nel tuo sol minore:
c6 cv che starebbe corda cuota.
c5 cv
c4 t3 d1
c3 t3 d1
c2 t3 d1
c1 t3 d1
segnalando che la sesta e la quinta corda non vanno suonate.
Cosa ne pensi? si potrebbe presentare a Wayner questo metodo per renderlo uniforme a tutti?
Paolo
Il 13/10/2023 10:28, Roberto Abutzu ha scritto:
ciao Paolo e benvenuto. Complimenti per il repertorio. Ti tratti bene. Finalmente qualcuno che conosce il Drop.quando ne parla non mi ascolta nessuno. Davvero utili e davvero divertenti Inviato da iPhone
Il giorno 13 ott 2023, alle ore 10:20, Paolo Ceravolo <paolo.ceravolo65@...> ha scritto:
?Ciao a tutti, inanzittutto contraccambio i saluti che mi sono arrivati.
Continuo la mia presentazione parlando dei miei due maestri, due grandi maestri e due grandi persone.
Il primo ¨¨ stato Pier Nicol¨° "Bambi" Fossati, chitarrista genovese dei Garybaldi, dei Gleemen, dei Bambi Banda e Melodie e dei Bambi Fossati & Garybaldi, da non confondersi con Ivano Fossati, con il quale non era nemmeno parente.
Con lui studiai tecnica chitarristica, soprattutto impostata al blues e al rock, con attenzione alle scale, costruzione e armonizzazione. Bambi era considerato il Jimi Hendrix italiano, assieme all'altro grandissimo chitarrista genovese Nico Di Palo, New Troll, e fu grazie a lui che imparai ad apprezzare veramente il genio di Seattle, capendone frasi melodiche e costruzioni armoniche spesso rivoluzionarie rispetto all'epoca.
Il secondo fu Marco Tindilia, jazzista genovese laureato a Boston, direttore artistico di numerosi festival jazz in tutta Italia, Genova compresa con il jazzmataz, dove vidi suonare strumentisti del calibro di Joe Lovano, Jim Hall, Cassandra Wilson e Mike Stern, solo per citarne qualcuno.
Con lui studiai tecnica d'improvvisazione jazzistica e costruzione di accordi droppati, cio¨¨ con terza, quinta e settima al basso e la tonica che saliva a prenderne il contesto. Un po' difficile da spiegare cos¨¬, per¨° sono i classici accordi utilizzati nel jazz.
Prendendo ad esempio il blues in minore, il sol minore pu¨° essere semplicemente suonato premendo con l'indice le prime quattro corde al terzo tasto, naturalmente bisogna, con il pettro o con le dita, suonare solamente le prime quattro corde, pur lasciando a vuoto le altre, una tecnica in cui anche la mano destra ha grande importanza per la pulizia del suono.
Personalmente mi piace scrivere brani, sono anche un compositore, non mi piace suonare cover, anche se capisco che possano essere utili soprattutto in fase di studio, strizzando l'occhio al rock e al blues, non tralasciando comunque altri generi.
Oltre a Hendrix adoro Jimi Page, diciamo i Led Zeppelin, per non offendere Plant, Jones e il povero Bonzo, gli Iron Maiden, gli Ac Dc, insomma il buon vecchio HM, mentre tra gli italiani ho adorato Ivan Graziani, grandissimo chitarrista, il primo Eugenio Finardi, diciamo fino a Roccando Rollando, la PFM, e Alberto Radius, grandizzimo chitarrista di Battisti, Battiato, ma soprattutto componente dei Volo, con al basso un altro grande genovese, Bob Callero.
Credo che vi siate fatti una prima idea di quello che sono a livello musicale, comunque sono sempre pronto a rispondere a vostre curiosit¨¤ e a partecipare alle discussioni in cui potr¨° dare un mio contributo.
Per ora ciao a tutti e buona giornata.
Paolo Ceravolo
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