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Re: Teoria musicali, basi per chitarra


 

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Ciao Biagio.

Precisiamo che il docente ¨¨ Domenico, io faccio lo studente e mi diverto a scrivere.

Comunque, anche per far accrescere la lista, fate tutte le domande che desiderate. Tutti siamo partiti da zero e tutti abbiamo chiesto le prime nozioni.

La lista cresce e credo che passare il tempo a parlare di musica sia sempre tempo speso bene.

Abbraccio

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Da: [email protected] <[email protected]> Per conto di biagio esposito
Inviato: luned¨¬ 2 ottobre 2023 17:12
A: [email protected]
Oggetto: Re: [g4a] Teoria musicali, basi per chitarra

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Cari Domenico e Roberto,
Volevo solo ringraziarvi per la chiara ed esaustiva lezione sulle basi della teoria musicale che avete condiviso sulla lista. Siete stati davvero fantastici!
Apprezzo il tempo e l'impegno che avete dedicato a preparare questa lezione per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo della chitarra. Siete veramente insegnanti eccezionali e vi incoraggio a continuare? cos¨¬.
Grazie ancora e un saluto a entrambi!
Cordiali saluti, Biagio.

Il 02/10/2023 16:54, Roberto Abutzu ha scritto:

Ciao Domenico.

Bella questa spiegazione. Sempre sentito parlare di frequenze ma mai mi ero informato.

Davvero una bella spiegazione.

Lo dicevo che imparavo anche io.

Abbraccio e, se riesco, mando un po¡¯ di accordi per i pi¨´ avanzati.

Naturalmente poi dimmi se sono corretti.

Abbraccione??????

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Da: [email protected] <[email protected]> Per conto di Domenico Cataldo
Inviato: luned¨¬ 2 ottobre 2023 15:51
A: [email protected]
Oggetto: Re: [g4a] Teoria musicali, basi per chitarra

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Ciao a tutti, rispondo al messaggio di Roberto, che ringrazio, facendo un piccolo passo indietro¡­ parlando di note musicali, tralasciando, per il momento, il fatto che l¡¯altezza di ogni nota nasce da un concetto di fisica, definito frequenza, converr¨¤ approfondire poi.

Le note musicali acquisiscono i loro rispettivi nomi, in base alla loro altezza. Il nostro sistema ne comprende principalmente sette, dette note naturali ovvero:

do, re, mi, fa, sol, la, si

Tra ognuna di queste note intercorre una distanza, in termini di altezza (nota pi¨´ bassa Vs nota pi¨´ alta). La prima categoria di intervalli ¨¨ definita dall¡¯esistenza del tono e della sua met¨¤, il semitono, provate a pensare ad un palazzo di sette piani: come tra il primo e il secondo piano di solito intercorrono tre metri di differenza, anche tra una nota e l¡¯altra ¨¨ conteggiata la sua unit¨¤ di misura, quella principale ¨¨ il tono.

Detto ci¨° analizziamo le distanze tra una nota e l¡¯altra

Do. Re. ?1 tono

Re. Mi. ? 1 tono

Mi Fa. ? 1 semitono (quindi met¨¤ tono)

Fa. Sol. ? 1 tono

Sol. ?La. ? 1. tono

La. ?Si. ? 1. Tono

si do alto 1 semitono?

Risulta di fondamentale importanza la conoscenza dei toni e dei semitoni, perch¨¦ su questi intervalli si basa tutta l¡¯architettura musicale e la conoscenza di ogni strumento.

Da chiarificare che queste sette note di ripetono all¡¯infinito su diverse gamme di altezze (pi¨´ corretto dire di frequenze), con gli stessi nomi, queste gamme si chiamano ottave, in quanto comprendono le sette note citate all¡¯inizio, pi¨´ una ulteriore che ¨¦ la riproposizione in una frequenza pi¨´ alta della nota iniziale, il do, per cui

?do, re, mi, fa, sol, la, si, do - otto note e quindi ottava.

Tornando sulle sette note naturali, alle medesime se ne aggiungono cinque, dette alterate, ma ¨¨ meglio continuare la spiegazione in un prossimo messaggio.

In caso di dubbi sono disponibile?

Un abbraccio?

Inviato da iPhone




Il giorno 2 ott 2023, alle ore 13:46, Roberto Abutzu <roberto@...> ha scritto:

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Ciao Gente.

Far¨° una premessa che non ripeter¨°.

Non ¨¨ mia intenzione sostituirmi ai maestri, qui dentro ci sono professionisti che a livello didattico ne sanno pi¨´ di me.

A me, come ho sempre fatto nella mia vita, fa solo piacere aiutare gli altri.

Se sbaglio qualcosa, fatemelo notare subito.

Questo far¨¤ crescere anche me.

Allora, partirei da qualcuno che ha comprato una chitarra ieri. Questo, come ho detto in un mio messaggio precedente, iniziamo dalle basi.

Attenzione, sappiate che io sono logorroico nei miei scritti.

Ho pubblicato il mio primo romanzo il 3 giugno. La casa editrice insisteva di accorciare il racconto, nulla da fare, sono venute fuori 512 pagine. Sono cos¨¬, scrivo tanto e non cambio. ??

Chiedo ai principianti di salvarsi queste nozioni in modo da non doverle ripetere e magari mandarle ai nuovi iscritti che verranno.

Note della chitarra:

Intendo dire le note che ha la chitarra quando la suoniamo a vuoto, senza premere nessun tasto.

Una informazione solo da ricordare che vedremo poi. La chitarra ¨¨ accordata in quarte, vedremo in futuro cosa significa.

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Note della chitarra:

Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, quella in alto:

Mi

La

Re

Sol

Si

Mi ( chiamato anche mi cantino)

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Importante che la chitarra sia sempre accordata, una nota per Vince, per riuscire pian piano ad assimilare le varie sonorit¨¤. Intendo dire che non si suona con una chitarra scordata.

Per accordare una chitarra, come ha proposto Vainer, esistono dei sistemi o app nei cellulari, accessibili, che ci permettono di accordare una chitarra.

Io, cavernicolo come sono, utilizzo ancora il Diapason. Questo strumento genera il La e, tramite la pressione di alcune corde, ¨¨ possibile accordare lo strumento a orecchio.

Personalmente, agli inizi, sono favorevole al diapason solo perch¨¦ in parte sviluppa l¡¯orecchio. Anche ascoltare la nota o il suono ¨¨ importante. Mi son capitati chitarristi che suonavano scordati e non se ne accorgevano.

Se servir¨¤, spiegher¨° in futuro come accordare con un diapason.

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Procediamo:

Il manico della nostra chitarra ¨¨ diviso da tasti. Ogni tasto, premendo la corda corrispondente, ci da una nota diversa.

Quindi ¨¨ fondamentale aver idea cosa facciamo quando premiamo un tasto, una corda intendo.

Una chitarra pu¨° avere pi¨´ tasti, da 18 suonabili a 24, esempio le chitarre elettriche.

Per suonabili intendo che siano facilmente raggiungibili senza doversi slogare il polso.

Ma parliamo dei primi 12 tasti, potremo chiamarla una ottava completa.

Completa perch¨¦ le note sono 12 indipendentemente da quello che ci hanno insegnato all¡¯asilo.

Infatti, nelle scuole noi abbiamo sempre sentito:

Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.

In realt¨¤ le note sono 12. E sono:

Do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis, la, la diesis, si.

Vorrei ricordarvi che dopo l¡¯ultima nota, in questo caso il Si, ricominciano le note dall¡¯inizio. Dopo il Si quindi ricomincia la scala con il Do.

Ho scritto volontariamente la parola Diesis ma in molti canzonieri o partiture troverete un cancelletto.

A volte, nei canzonieri o partiture troverete degli accordi con la lettera B dopo il nome dell¡¯accordo.

Vuol dire Bemolle e si intende che una scala, come quella scritta sopra, se letta in ordine, le note possono chiamarsi Diesis.

La stessa scala, letta in senso inverso, dal Si che ¨¨ la settima, al Do che ¨¨ la prima, possono chiamarsi Bemolle.

Spiegazione:

Dal Fa al Sol, ho un tono e la nota in mezzo ¨¨ il Fa Diesi.

Se leggo andando indietro, dal Sol al Fa, la nota in mezzo sar¨¤ il Sol bemolle.

Tornando indietro, mantengo la nota ultima e gli attribuisco il termine bemolle.

Esistono casi per¨° nelle partiture che diesis e bemolli hanno delle regole per nominarli correttamente. Lascio ai maestri queste spiegazioni.

Riassumendo:

Fa diesis e Sol bemolle sono la stessa nota. ?

Sol diesis e la bemolle sono la stessa nota.

Re diesis e mi bemolle sono la stessa nota.

Dipende, nella teoria musicale, il senso di come leggiamo la scala o gli accordi. Avanti o indietro per spiegare semplice.

Ripeto che lascio ai maestri spiegare nei dettagli questo concetto.

Quello che dovete sapere ¨¨:

In uno spartito troviamo un Fa diesis maggiore, un accordo.

In un altro troviamo: Sol Bemolle, un altro accordo.

Questi due accordi sono uguali e hanno la stessa forma.

Ora mi fermo e aspetto che mi diciate se vi ho spiegato bene, Io non lo so questo. Al massimo preciso.

E attendo i maestri per spiegare meglio queste nozioni.

Abbraccio

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Sono sette. Allora, perch¨¦ i tasti sono dodici? E non 14?

Dobbiamo imparare le distanze tra le note.

Parliamo sempre della chitarra e del suo manico.

Tra un tasto e l¡¯altro, il successivo o il precedente, abbiamo una distanza. Questa distanza si chiama: Semitono.

Se nel manico della chitarra mi sposto di due tasti, otterr¨° la distanza di un tono.

Chiarito questo concetto, un tasto si sposta di un semitono, due tasti di un tono, andiamo a verificare a cosa servono.

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Torniamo all¡¯asilo e analizziamo questa scala:

Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.

Sono sempre 7.

Vediamo le distanze tra queste note, importante imparare queste distanze a memoria. E queste distanze sono uguali per tutti gli strumenti musicali.

Do-re= un tono, due tasti.

Re-Mi, un tono, due tasti

Mi-Fa, un semitono, un tasto.

Fa-Sol, un tono, 2 tasti.

Sol-La, un tono, due tasti.

La-Si, un tono, due tasti.

Si-Do, un semitono, un tasto.

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Riassumendo, in una scala di note, questa ¨¨ una scala di Do, le distanze sono:

Tono, tono, semitono, tono, tono, tono, semitono.

Difficile da memorizzare ma mettetevi d¡¯impegno perch¨¦ ¨¨ importante.

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Un consiglio che do a tutti i principianti, a parte imparare queste regole sopra, ¨¨ di memorizzare le prime due corde, quelle pi¨´ grosse nei vari tasti ?della tastiera.

Questo ¨¨ fondamentale per poi fare gli accordi base usando la nota scelta come fondamentale.

Per fondamentale intendo che, se facciamo un accordo di Do, la fondamentale ¨¨ il Do.

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Partiamo dalla corda pi¨´ grossa, il Mi e proviamo a imparare le note sul manico.

A vuoto la corda pi¨´ grossa produce un Mi.

Premiamo il tasto successivo, al primo capotasto nella corda del mi e avremo un fa.

Spostiamoci al terzo capotasto e avremo un Sol.

Spostiamoci al quinto capotasto e avremo un la.

Per ora fermiamoci qui e passiamo alla quinta corda, il la.

Premiamo la quinta corda a vuoto e avremo il La.

Premiamo sul secondo tasto, sempre nella corda di La, avremo un Si.

Al terzo avremo un Do.

Al quinto avremo un Re.

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Non serve per ora andare oltre. Impariamo poco alla volta ma impariamolo bene,

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