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Re: SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI


 

caro simone, certo che ci vedremo a roma

----- Original Message -----
From: "Simone Zenini" <zeninis@...>
To: <[email protected]>
Sent: Monday, August 26, 2024 4:20 PM
Subject: Re: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI


Ciao Giuseppe,

s¨¬ s¨¬ sapevo della contestazione ma non sapevo la chiusura della questione. So anche del torneo di novembre e vi parteciper¨° e, non so perch¨¦ non mi stupisce che vi partecipino parecchi giocatori dell'ASCID. Di solito le guerre si fanno tra poveri.
Ci vedremo a Roma, se non sbaglio.
-----Messaggio originale-----
Da: [email protected] <[email protected]> Per conto di giuseppe baratta via groups.io
Inviato: luned¨¬ 26 agosto 2024 15:45
A: [email protected]
Oggetto: Re: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI

caro simone, ha contestato il torneo denunciato il torneo agli organi di competenza, ma proprio l'azienda che omologa tutti i tornei, lo ha omologato su opposizione proprio dell'ascid, quindi aprire delle polemiche quando la federazione ha dato parere contrario a coloro che non va gi¨´ il torneo, ansi di dir¨° unaltra cosa che nessuno ha detto, dal 8 al 10 novembre si terr¨¤ a roma la seconda edizione del torneo di roma, dove parecchi iscritti dell'ascid vi partecipano, vedi bersan e erica quindi cosa alimentano polemiche del piffero?
----- Original Message -----
From: "Simone Zenini" <zeninis@...>
To: <[email protected]>
Sent: Monday, August 26, 2024 3:29 PM
Subject: Re: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI


Ciao Giuseppe,

Grazie per aver chiarito se il torneo fosse omologato o no perch¨¦ a Bersan gliel'ho chiesto sui social ma non ha risposto. Se ¨¨ un torneo omologato e nessun ipovedente vi ha partecipato, l'ipotetica discriminazione degli ipovedenti in quel torneo non sussiste.

-----Messaggio originale-----
Da: [email protected] <[email protected]> Per conto di giuseppe baratta via groups.io
Inviato: luned¨¬ 26 agosto 2024 14:01
A: [email protected]
Oggetto: Re: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI

caro bersan, inoltre il torneo ¨¨ stato omologato nonostante la contrappoisizione, quindi non ha senso continuare a infierire quando un toerneo si ¨¨ disputato e ribadisco e omologato
----- Original Message -----
From: "Cosetta Trapletti" <cosetta.trapletti@...>
To: <[email protected]>
Sent: Monday, August 26, 2024 11:02 AM
Subject: Re: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI


Bene ragazzi, ci risiamo! Diamoci addosso nuovamente! Fantastico!
Mi d¨¤ la sensazione che questo articolo sia stato pubblicato, non tanto per un dibattito ma per infangare o attaccare un circolo.
Non me ne volere Bersan ma io penso che un presidente dovrebbe unire e non dividere!
Ognuno ha il diritto di avere la propria opinione sull¡¯argomento ma a che serviva pubblicare questo articolo: ormai il torneo ¨¨ stato fatto e nessun ipovedente, te compreso, era obbligato a partecipare.



Il giorno 26 ago 2024, alle ore 09:19, Erica Pezzolato via groups.io
<pezzolerica@...> ha scritto:

?Ciao Massimo,
nella tua precedente mail riferendoti a Bersan, scrivi:

"Ma chi ti conosce, sa' perfettamente che tu un ipo-vedente non lo sei."

e poi scrivi:

"Potresti anche avere il certificato della commissione oculistica, che
ti dichiara non-vedente, ma a tutti gli effetti tu non lo sei."

Se non ¨¨ ipovedente e non ¨¨ non vedente, cos'¨¨ Bersan?

Ad ogni modo, credo che tu sia andato fuori tema. Che l'autore della
mail sia vedente, ipovedente o cieco, ¨¨ poco rilevante: l'autore ha
espresso il suo pensiero, motivandolo, puoi condividerlo oppure no,
puoi provare a convincerlo che sbaglia, portando argomentazioni,
facendo esempi e creando una discussione interessante per tutti e
costruttiva.


Il 25/08/2024 22:37, Massimo Mc Ferri via groups.io ha scritto:
Carissimo bersan,
Agli occhi di chi ti non conosce, sembri un perfetto paladino dei
diritti degli ipo-vedenti.

Ma chi ti conosce, sa' perfettamente che tu un ipo-vedente non lo sei.

Potresti anche avere il certificato della commissione oculistica, che
ti dichiara non-vedente, ma a tutti gli effetti tu non lo sei.

Mi dispiace molto doverlo dire, ma e' proprio cosi.

----- Original Message ----- From: "Bersan via groups.io"
<bersanvrioni@...>
To: <[email protected]>; <[email protected]>
Sent: Saturday, August 24, 2024 10:31 PM
Subject: [c4b] SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI
SCACCHI DEVONO RIMANERE INCLUSIVI


SCACCHI E DISABILITA' VISIVA: NO ALLA BENDA, GLI SCACCHI DEVONO
RIMANERE INCLUSIVI INTRODUZIONE

Mi chiamo Bersan Vrioni, sono uno scacchista non vedente, cinque
volte Campione Italiano Assoluto di Scacchi per Ciechi e Ipovedenti,
Presidente dell'ASCID (Associazione Scacchisti Ciechi e Ipovedenti
Italiani), nonch¨¦ Rappresentante per l'Italia all'IBCA (International
Braille Chess Association), suprema autorit¨¤ mondiale degli scacchi
per ciechi e ipovedenti. Scrivo per esprimere la mia opinione in
merito ad un dibattito che, sia nel passato che di recente, ha
animato la comunit¨¤ degli scacchisti ciechi e ipovedenti. Vorrei
portare questo tema all'attenzione anche degli scacchisti senza
disabilit¨¤ visiva, dei disabili visivi che non sono scacchisti e, di
chiunque sia interessato all'argomento, con l'auspicio di farli
riflettere in merito e magari sentire la loro opinione. Si discute
sul'opportunit¨¤ di organizzare tornei aperti a giocatori con diversa
capacit¨¤ visiva, in cui tutti siano tenuti a giocare bendati. I
sostenitori di tale modalit¨¤ ritengono che cos¨¬ la competizione
sarebbe equa, si giocherebbe ad armi pari; i ciechi non possono
imparare a vedere, chi vede pu¨° imparare a toccare. Infatti, dal 22
al 24 marzo 2024, presso l'Accademia Scacchi Milano, si ¨¨ tenuto un
torneo di scacchi aperto a ciechi e ipovedenti, dove per regolamento,
tutti i partecipanti erano tenuti a giocare bendati. Non ha
partecipato nessun ipovedente, la gara si ¨¨ svolta tra soli ciechi.

COME GIOCANO I CIECHI A SCACCHI?

I ciechi giocano a scacchi utilizzando scacchiere e pezzi
appositamente progettati per consentire un'agevole esplorazione
tattile della posizione.
Le scacchiere
hanno dimensioni comprese tra 20 e 30 centimetri per lato, con le
case nere leggermente rialzate di qualche millimetro per essere
distinguibili dalle bianche.
Ne esistono due tipi: quelle con le case forate e i pezzi dotati di
un piolo alla base per essere ancorati alla scacchiera, e quelle
magnetiche, dove sia le case che i pezzi sono provvisti di magneti
che garantiscono uno stabile ancoraggio. I pezzi neri sono
contrassegnati da una piccola capocchia piantata sulla sommit¨¤ che li
rende distinguibili dai bianchi. Se a giocare vi ¨¨ almeno un cieco,
ciascun giocatore utilizza la propria scacchiera. Questo permette al
non vedente di esplorare la posizione dei pezzi senza disturbare
l'avversario. Le mosse vengono annunciate verbalmente, specificando
il pezzo e la casa di destinazione (ad esempio, "Cavallo in F3").
Dopo ogni mossa, ciascun giocatore la esegue sulla sua scacchiera,
sia la propria che quella dell'avversario, in modo che entrambe le
scacchiere riflettano la stessa posizione in ogni momento. Questa ¨¨
una modalit¨¤ regolamentata dalla FIDE (Federazione Scacchistica
internazionale), da non confondere con gli scacchi "alla cieca". Gli
scacchi "alla cieca" sono una variante (non standard) del gioco degli
scacchi in cui si gioca senza scacchiera, ovvero senza poterla ne
vedere ne toccare.

IL CIECHO NON PUO' IMPARARE A VEDERE: CHI VEDE POTREBBE IMPARARE A
TOCARE?

Per una persona cieca, il tatto ¨¨ un mezzo fondamentale per
interagire con il mondo. Imparare a utilizzarlo in modo sempre pi¨´
efficace richiede il coinvolgimento di diversi processi cognitivi e
dinamici, che si perfezionano nel tempo.
Questo non per poter giocare a scacchi, ma perch¨¦ gli ¨¨
indispensabile per la vita quotidiana: per orientarsi nello spazio,
riconoscere gli oggetti, leggere, scrivere e molto altro ancora.
Affinch¨¦ chi vede possa sviluppare un'abilit¨¤ comparabile, non
basterebbe di certo indossare una benda durante le partite di un
torneo; dovrebbe vivere ogni giorno della sua vita, per anni, con
questa privazione sensoriale.

CHI VEDE, DA BENDATO, GIOCHEREBBE CONTRO UN CIECHO AD ARMI PARI?

Privare della vista chi normalmente vede, anche se solo parzialmente,
non lo pone nelle stesse condizioni di un cieco; rappresenterebbe
un'enorme penalizzazione per lui. Egli non pu¨° raccogliere
informazioni sulla collocazione dei pezzi e le relazioni spaziali tra
essi attraverso il tatto, semplicemente perch¨¦ non ha mai avuto la
necessit¨¤ di sviluppare tale capacit¨¤. Per ci¨°, da bendato sarebbe
costretto a giocare "alla cieca", ovvero affrontare una sfida
cognitiva di gran lunga superiore a quelle affrontate dai giocatori
ciechi che possono utilizzare il tatto. Inoltre, gli risulterebbe
estremamente difficile eseguire correttamente le proprie e altrui
mosse sulla scacchiera, o consultare l'orologio. Dovrebbe anche
imparare a gestire un registratore vocale per annotare le mosse,
senza l'ausilio della vista e senza l'esperienza che i non vedenti
hanno maturato nel tempo per poterlo fare.

COSA DICONO A PROPOSITO I REGOLAMENTI FIDE?

La prefazione delle regole degli scacchi recita: "Le Regole degli
scacchi non possono coprire tutte le possibili situazioni che possono
sorgere durante una partita, n¨¦ possono regolare tutte le questioni
amministrative.
Laddove
i casi non siano esattamente regolati da un Articolo delle Regole,
dovrebbe essere possibile raggiungere una corretta decisione
studiando analoghe situazioni che sono affrontate nelle Regole". Le
"Linee guida sul trattamento dei giocatori di scacchi disabili"
prevedono la possibilit¨¤ per i giocatori ipovedenti, di poter
utilizzare apposite lampade, per illuminare ulteriormente la propria
scacchiera e, ovviamente, facendo il modo che ci¨° non disturbi
l'avversario. Immaginiamo che sia indetto un torneo il cui
regolamento, vieta a priori ai giocatori ipovedenti di utilizzare la
lampada per illuminare la propria scacchiera. °ä¾±¨° contrasterebbe con
le succitate linee guida della FIDE e il torneo non andrebbe
omologato. A maggior ragione, un torneo che impone di bendare i
giocatori ipovedenti dovrebbe essere considerato inaccettabile.

CONCLUSIONI

Gli scacchi sono un gioco di strategia, riflessione e intelligenza,
che storicamente ha unito persone di diverse culture, et¨¤, genere e
²¹²ú¾±±ô¾±³Ù¨¤.
Non
¨¨
uno sport adattato esclusivamente per i ciechi, ma un'attivit¨¤
accessibile anche a chi non pu¨° vedere. Come scacchista non vedente,
sono orgoglioso di praticare questa disciplina che, ci permette di
competere in tutti i tornei come qualsiasi altro giocatore, seguendo
le stesse regole, concorrendo per gli stessi titoli e partecipando
allo stesso circuito di rating mondiale.
A
mio avviso, piuttosto che promuovere una vera integrazione, far
giocare bendato contro i ciechi chi vede, rischia di trasformare
l'intrinseco potere inclusivo degli scacchi in ghettizzazione.
L'inclusione non si ottiene bendando chi vede, ma aiutando gli
scacchisti non vedenti a superare gli ostacoli che possono incontrare
nella pratica di questa disciplina. Una idea interessante potrebbe
essere quella di organizzare manifestazioni dimostrative dove
invitare persone non cieche a indossare una benda ed esplorare la
scacchiera tattile.
°ä¾±¨°
non per insegnare a giocare senza vedere, ma per far comprendere il
grande sforzo e l'impegno che noi scacchisti ciechi abbiamo dovuto
mettere in campo per poter praticare questa affascinante disciplina.
Tale esperienza, potrebbe aiutare a promuovere un vero rispetto
reciproco, riconoscendo il valore delle diverse abilit¨¤ senza la
necessit¨¤ di imporre barriere artificiali nelle competizioni vere e
proprie.












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